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Poteva sembrare un giorno come un altro se non per il fatto che il rimanere a casa non era più una libera scelta, ma la necessità voluta da chi detiene il potere, il lockdown della precauzione per non diffondere i contagi... in tempo di COVID-19. Così la vita si ridimensionava a stare più vicini a chi si ama condividendo in piccoli spazi, giornate vissute come un letargo in attesa di una sperata primavera attesa da balconi dipinti di arcobaleni. La sera in casa si presentava con un altro "virus": il calcio e lo sport in generale che per il genere maschile e, non solo, diventa il pane quotidiano che sfama di vittorie e di passioni più grandi. Una serata piena di piccole speranze e grandi paure, che dilatano il tempo nella mente, fino ad allora chiuso in pochi attimi.